Il trattamento integrato del torcicollo miogeno congenito e della plagiocefalia.

 

L’esperienza decennale nel trattamento delle patologie ortopediche e neuromotorie dell’età evolutiva, ci permette di affermare che l’intervento integrato di riabilitazione motoria e trattamento osteopatico, svolto dalle seguenti figure professionali:

  • Il terapista della riabilitazione dell’età evolutiva;
  • L’osteopata;

Permette di intervenire in maniera efficace, tempestiva e globale, sull’atteggiamento viziato del capo e sulla conseguente deformazione del cranio (plagiocefalia).

Recenti studi evidenziano che le plagiocefalie e in generale le deformazioni delle ossa del cranio, che variano in base all’entità e alla regione interessata, se non trattate adeguatamente, possono portare a deformazioni delle ossa del volto, (essendo le ossa della testa tutte collegate tra loro) e alterazioni dello sviluppo di alcune funzioni importanti, vista, udito e linguaggio.

Il trattamento di riabilitazione motoria, permette di:

  • Intervenire sul muscolo sternocleidomastoideo e sulla muscolatura sinergica, restituendo la fisiologica lunghezza muscolare, elasticità e capacità contrattile del muscolo, favorendo in questo modo l’allineamento del capo e il recupero del fisiologico range di movimento del collo e del capo;
  • Favorire lo sviluppo della funzione visiva (localizzazione, aggancio, inseguimento), che può risultare spesso deficitario a causa dello stesso torcicollo, che limita l’escursione dei movimenti del capo. Una funzione visiva adeguata e una buona coordinazione oculo-manuale, sono le basi per un adeguato sviluppo delle successive acquisizioni psicomotorie del bambino;
  • I bambini con torcicollo miogeno congenito, presentano spesso lievi alterazioni del tono posturale (lieve ipotonia muscolare generalizzata) questa condizione oltre ad una predisposizione genetica, sembra in relazione con il fatto che il tono muscolare è determinato, anche dalla qualità e quantità del movimento che il bambino ( feto) esercita durante la gravidanza .La maggior parte dei torcicolli di media entità, vengono definiti posturali, perché non sono determinati da un evento traumatico durante il parto, ma da una  posizione anomala,  fissa, assunta dal feto nell’ultimo periodo di gravidanza. Questa risulterebbe la causa, sia dell’atteggiamento viziato del capo, che della condizione di lieve ipotonia muscolare, che caratterizza questi bambini. Il bambino con torcicollo congenito e lieve ipotonia muscolare può quindi incorrere in lievi ritardi psicomotori. In virtù di queste considerazioni, il terapista, che segue il bambino con torcicollo, ha anche il compito di monitorare l’acquisizione delle prime tappe psicomotorie del piccolo ed eventualmente favorirne lo sviluppo con stimolazioni e facilitazioni.
  • Il terapista inoltre fornirà ai genitori, indicazioni relative alla cura posturale e informazioni relative a esercizi e allungamenti che possono essere eseguiti a casa.

 

Il trattamento osteopatico :

  • Nella maggior parte dei casi  di torcicollo congenito si evidenzia uno schiacciamento di alcuni nervi, in particolare l’undicesimo nervo cranico (Accessorio), nel suo passaggio attraverso il forame giugulare, insieme al nono e decimo nervo, ed alla giugulare. L’osteopata interviene con una leggerissima pressione e dilatazione della sutura che si trova tra l’osso temporale e occipitale, per permettere la miglior fuoriuscita di questo nervo che va ad innervare i muscoli del collo e che quindi può dar luogo a questo dolore, con un risultato immediato.
  • Riguardo la plagiocefalia posizionale l’osteopatia ha un’altissima percentuale di completo successo, e si è rivelata di grande aiuto nei casi di plagiocefalia primaria.Da diversi anni la clinica pediatrica Bambin Gesù di Roma conduce un lavoro basato sull’integrazione diagnostica e di trattamento delle turbe posturali in età 0-18 anni, con diagnosi palpatoria osteopatica e tecniche manuali osteopatiche . Secondo una ricerca condotta proprio nel dipartimento di Chirurgia Pediatrica, nel presidio di Palidoro, il trattamento cranio-sacrale potrebbe avere nei casi di plagiocefalia, un indicazione elettiva, l’obiettivo è stato quello di mostrare come la diagnosi palpatoria osteopatica possa integrare la semeiotica tradizionale. La ricerca ha dimostrato che su 20 bambini (12 femmine e 8 maschi), 2 hanno riscontrato plagiocefalia frontale, 4 una plagiocefalia posteriore. Alla fine del trattamento osteopatico la plagiocefalia era migliorata in tutti i casi, trattata e documentata in due casi più severi, dall’esame rx post-trattamento.
  • Oltre al fattore estetico, che un’asimmetria cranica può produrre, è importante correggere le deformazioni per evitare che si instaurino disfunzioni funzionali. Una plagiocefalia può alterare la corretta funzionalità visiva di uno o di entrambi gli occhi, si viene a modificare la forma dell’orbita con conseguenze sia sul bulbo oculare che sui muscoli estrinseci che lo controllano; può sostenere problematiche all’orecchio, facilita l’insorgere di otiti a causa dell’alterazione della verticalità della tromba uditiva , può favorire l’insorgere di sinusiti a causa della deformazione dei seni del frontale, può produrre problematiche al sistema stomatognatico (bocca) e dell’ATM(articolazione temporo- mandibolare), sia attraverso le asimmetrie della faccia sia della mandibola, che si articola con l’osso temporale .Quest’ultimo a sua volta viene deformato dalla deformazione dell’occipite, arretrato o traslato anteriormente , può causare l’insorgere di scoliosi.

È importante trattare questi bambini in fase precoce, già nella prima settimana di vita, e proseguire con regolarità per dare equilibrio tissutale alle zone di distorsione .

 

Per informazioni :

Dott.ssa Elena Albani

Cell. 320 6959154

 

 

 

 

 

 

 

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